Don Aldo Sciabbarrasi, in questa domenica di totale silenzio, scrive ai fedeli esortandoli a credere nella rinascita
Carissimi, oggi siamo fortemente tentati, e ci cadiamo tutti, di tenere gli occhi fissi sulle tenebre: la catastrofe del corona virus, la mortalità che ne sta provocando, le sofferenze che di giorno in giorno crescono sempre di più, le restrizioni che aumentano per il bene di tutti, le persone in trincea chiamati ogni secondo della giornata a dare il proprio contributo, pensiamo a tutti gli operatori sanitari, ai cappellani dei vari ospedali, alle forze dell’ordine di ogni ambito.
Tutto questo viene smontato dal Vangelo di oggi dove Gesù apre gli occhi al cieco con il fango della terra e lo fa perché il cieco crede fortemente e fermamente in Gesù. Vi esorto a credere in Gesù, luce del mondo, a vedere non la “tenebra” ma la Luce che in questo momento rappresentano la preghiera attraverso l’approccio quasi costante di messe in diretta e momenti di preghiera vari che vengono trasmessi, la famiglia, la casa, le relazioni solo all’interno della famiglia, cioè tutto quello che è essenziale per la nostra vita umana e cristiana.
Siamo tutti come ciechi, ma la Luce arriverà se abbiamo speranza, pazienza e costanza. Buona domenica, don Aldo
Perché Don Aldo, come tanti Sacerdoti, non prova a sentire, anche solo telefonicamente i Suoi parrocchiani. Ci sono tanti/ e anziani/ e e ammalati/ e che avrebbero bisogno di una parola di conforto. L’Arciprete e Padre Venturella in un certo senso sono giustificati perché si stancano presto che sono ammalati. Comunque Padre Venturella lo fa. Ma lui è giovane e non ci sono giustificazioni. Io non l’ho mai visto venire a BENEDIRE le case come TANTISSIME volte gli ho chiesto. In compenso è bravo nel predicare.