In questi giorni di isolamento forzato, don Aldo Sciabbarrasi ci porta conforto e ci tiene compagnia (e di questo lo ringraziamo) col suo ormai consueto intervento domenicale sul nostro giornale.
Buona domenica, Gesù, Parola e Pane di vita eterna.
Oggi nel vangelo Gesù Risorto si avvicina e cammina con i due discepoli, incapaci a riconoscerlo. Raggiunge i due viandanti, li guarda li vede tristi, rallenta: che cosa sono questi discorsi? Iniziano a raccontare tutto e lui inizia a spezzare la Parola. Giunti a Emmaus Gesù mostra di voler «andare più lontano».
Allora nascono parole che sono diventate canto, una delle nostre preghiere più belle: resta con noi, perché si fa sera. Hanno fame di parola, di compagnia, di casa.
Lo riconobbero allo spezzare il pane. Lo riconobbero non perché fosse un gesto esclusivo e inconfondibile di Gesù, ogni padre spezzava il pane ai propri figli, chissà quante volte l’avevano fatto anche loro; ma tre giorni prima, il giovedì sera, Gesù aveva fatto una cosa inaudita, si era dato un corpo di pane: prendete e mangiate, questo è il mio corpo.
Lo riconobbero perché spezzare, rompere e consegnarsi contiene il segreto del Vangelo: Dio è pane che si consegna alla fame dell’uomo. L’uomo ha fame e sete di umanità vera e ce ne stiamo accorgendo ora più di prima perché lamentiamo che non possiamo stare insieme, non possiamo abbracciarci, mangiare con amici ecc. Gesù si consegna a questa fame; Lui ha cercato sempre di soddisfare questa fame e sete, c’è stato sempre, e noi?
Anche a noi il Risorto si mostra, riconosciamolo: è questo il miracolo. Buona domenica, don Aldo