Non condivido per nulla tutta questa indignazione dilagante (sui social) per un gesto goliardico, una foto ricordo simpatica, che tutto voleva essere, tranne che un’offesa nei confronti del maestro Camilleri.
Sono certo che, con la grande ironia che lo contraddistingueva, anche lui ci avrebbe riso sopra e avrebbe apprezzato la posa inusuale, ma simpatica.
A parte il rischio di un possibile danneggiamento dell’opera, non vedo altri motivi per cui indignarsi fino a questo punto. Chi di noi da ragazzo non è salito a cavalcioni sulle spalle del proprio papà? E se Andrea Camilleri è ritenuto da tutti, il papà di tutti noi, bene ha fatto allora la graziosa signorina a farsi immortalare in una posa che voleva esprimere tutto l’affetto e la simpatia nei confronti del grande scrittore.
D’altronde la proliferazione di queste statue nei corsi principali delle città servono proprio a questo: portarsi via un ricordo del personaggio e della città; pensiamo a Sciascia a Racalmuto, o Montalbano a Porto Empedocle.
Nulla dunque di così oltraggioso o provocatorio, ma leggiamolo come un gesto affettuoso e carino di una figlia nei confronti del padre. Se volete indignarvi a ragione, di motivi ne troverete a bizzeffe.