Morire a 20 anni inseguendo i propri sogni e le proprie ambizioni: è questo il triste e drammatico destino toccato al giovane raffadalese Samuel Cuffaro, perito nel tragico incidente di ieri pomeriggio a Gubbio, in Umbria.
Per cause non ancora accertate è esploso un capannone all’interno del quale lavoravano alcuni operai. Allo scoppio è seguito il crollo del solaio che non ha dato scampo a Samuel Cuffaro di 19 anni e un’altra signora 52enne.
Ci sono anche altri feriti (uno in gravi condizioni) che sono tuttora ricoverati negli ospedali della zona. A quanto si apprende dai vigili del fuoco l’esplosione sarebbe avvenuta in un laboratorio dove si produce cannabis a scopo terapeutico. A seguito dello scoppio sarebbe quindi crollato il solaio dell’abitazione sovrastante.
Tutta la comunità raffadalese ha appreso, stamani, sbigottita, la triste notizia. Samuel era un ragazzo splendido con la testa sulle spalle e, ancora giovanissimo, ha fatto una scelta da persona matura, decidendo di non gravare sul bilancio familiare e pagare i suoi studi con il proprio lavoro.
Aveva tanti sogni e tanti progetti per la sua vita, spezzata ieri pomeriggio in una località vicino a Gubbio dove aveva trovato quel lavoro che gli permetteva di alimentare i suoi sogni.
Dello smarrimento di tutta la comunità raffadalese si è fatto interprete il sindaco Silvio Cuffaro che ha manifestato, a nome di tutta la comunità, il suo dolore per la tragedia avvenuta, porgendo le condoglianze alla famiglia.
Ancora una vittima sul lavoro, a pochi giorni dal Primo Maggio in cui i discorsi dei vari esponenti dei sindacati e della politica, vertevano proprio sulla sicurezza sui posti di lavoro.
Discorsi (sulla sicurezza) che spesso rimangono tali e che non si tramutano in iniziative concrete in tale direzione. La conseguenza è ancora una volta tragica e Raffadali piange oggi uno dei suoi figli migliori.