Finalmente è finita: parlo della campagna elettorale e del voto per le amministrative. Quello che dovrebbe rappresentare un civile e democratico momento di confronto e che invece, ogni volta, diventa motivo di scontri e occasione per scatenare le più bieche pulsioni emotive.
Finalmente le famiglie potranno tornare a conciliarsi, gli amici non ti guarderanno più con sguardi minacciosi e tutto pian piano ritornerà nella norma. Questo clima di scontro nell’arena, come novelli gladiatori, lascerà il posto a comportamenti più civili e sensati. Dottor Jekill e mister Hyde si ridaranno il cambio e ognuno dei guerrieri (candidati, rappresentanti di lista e seguaci vari) deporrà le armi, tornerà in sé, e tornerà anche il quieto vivere.
Le elezioni, alla fin fine, sono andate come dovevano andare: Cuffaro, stando ai numeri, ha dimostrato di essersi conquistato la fiducia dei suoi concittadini, non con le parole ma con i fatti. Ha amministrato bene (dicono le urne) e ha vinto con un margine ben superiore a quello delle più rosee previsioni, doppiando nei numeri il suo avversario diretto.
Gli sconfitti, sconfitti non sono: a modo loro, tutti hanno di che rallegrarsi. Tuttolomondo, che si è dimostrato un candidato credibile, era riuscito a creare attorno a sé un buon gruppo di giovani e il consenso di quasi tutta la sua area, anche se, nell’immediata vigilia ha perso l’appoggio importante del gruppo di Risorgimento Socialista che avrebbe potuto cambiare le carte in tavola.
Si consola comunque con una buona affermazione personale e la possibilità di entrare a far parte del consiglio comunale.
Anche Elina Rampello ha di che rallegrarsi di questo risultato, ha rotto il tabù della candidatura femminile, ha fatto una campagna elettorale con generosità e convinzione e i voti ricevuti la premiano e la lanciano su ribalte più importanti.
L’ultimo dei quattro contendenti, Francesco Milisenda, ha ottenuto un consenso più alto rispetto alle previsioni, e per questo deve andare orgoglioso delle battaglie che si è intestato a difesa dei cittadini raffadalesi più deboli. Fra cinque anni potrebbe ricandidarsi con l’esperienza maturata in questa campagna elettorale che lo porterà a non ripetere alcuni piccoli errori.
Dunque, tutti vincitori come ben si conviene al termine di una competizione elettorale quando nei commenti non si sente mai la parola sconfitta. Stavolta, prima di sentirlo da loro, lo abbiamo affermato noi, anticipando tutti. Complimenti
La vevo detto, Sirbio e i suoi comunicati covid hanno ammaliato la gente e a carruzzuni, anche la sua lista che lo sosteneva. Tuttolomoto è rimasto in panne perché la lista che doveva sostenerlo pensava di convicere la gente al bar metodo obsoleto, già sperimentato da Sirbio cinque anni fa. Invece la Rappello, amica di San Salvini protettore dei meridionali, ha riscosso il giusto e finalmente può andare a riposare anche il suo mega manifesto mobile sponsorizzato dalla bassa lega. L’ultimissimo, può tornare nel suo anonimato visto che i cittadini non vogliono il suo potere. Con questo escursus mi con gelo da voi emettendo sempre a voi fans e al Direttore di questa testarda giornalistica un Sano Piritone