Molta carne al fuoco, stasera, nell’aula consiliare di via Porta Agrigento, nell’incontro tra il sindaco Silvio Cuffaro, molti medici di base che operano a Raffadali e i due dirigenti degli istituti scolastici di Raffadali.
Chiare discordanze di vedute sul problema del rientro a scuola dopo un’assenza di almeno te giorni di un ragazzo. Occorre il certificato medico? Un’autocertificazione da parte del genitore? Solo una giustificazione? I medici per rilasciare un certificato vorrebbero il conforto di un tampone che certifichi la negatività al covid. Ma non sarà possibile effettuare un tampone a tutti. I dirigenti scolastici pretendono un certificato medico… insomma la questione è tutt’altro che chiara.
A proposito di tamponi e visto l’uso e l’abuso degli ultimi giorni, si è deciso che potrà effettuare il tampone istantaneo soltanto chi sarà autorizzato dal proprio medico. Per effettuarli, già da qualche giorno è in via di realizzazione un’area test, cioé una postazione che consentirà di eseguire il tampone senza dover scendere dalla propria vettura.
In largo Eraclea, nella sede dell’ex macello è già stato installato un gazebo che servirà a tale scopo. Ci si dovrà prenotare, verrà dato un appuntamento e non ci saranno più le file alle quali abbiamo assistito negli ultimi giorni. Ci sarà inoltre un mezzo mobile che andrà direttamente a casa dei parenti (se asintomatici) di un eventuale “positivo” per effettuare i tamponi, senza costringere tutti a uscire di casa.
Si è poi parlato di mensa scolastica al “Garibaldi”. Tra le due linee di pensiero: aprire subito o fra qualche settimana, si è deciso di aspettare ancora qualche giorno per seguire l’evolversi della situazione sanitaria e prendere poi una decisione sul da farsi.
“Stiamo cercando di sentire il parere di tutti – ha detto il sindaco Cuffaro al termine della riunione – per capire quali siano le soluzioni migliori da adottare. Stiamo facendo il massimo per cercare di dare assistenza a tutti, e far svolgere la normale didattica in sicurezza, cercando di tranquillizzare le famiglie, gli insegnanti i dirigenti, i medici e i vari operatori del settore. Non è un periodo facile e la situazione potrebbe anche peggiorare, dobbiamo essere pronti e attenti e ognuno deve tenere degli atteggiamenti corretti e responsabili”.