Dopo due anni di forzato stop, si è ripreso a celebrare a Raffadali il Primo Maggio, la festa laica più sentita dai raffadalesi, che vanta una tradizione ultradecennale.
Tutto secondo tradizione ed eventi che si sono succeduti secondo un copione già ampiamente collaudato. Giochi di piazza, raduno di auto d’epoca, il tradizionale corteo per le vie del paese, la sfilata dei carri infiorati, il comizio sindacale e il concerto finale. A fare da sfondo i temi drammaticamente attuali: la pandemia, la guerra, la sicurezza nei posti di lavoro, la crisi economica.
“È già molto importante – ha dichiarato il sindaco Silvio Cuffaro – aver potuto nuovamente celebrare questa festa che è coincisa con l’abolizione di alcune limitazioni per via della pandemia. A poco a poco ci stiamo riappropriando della nostra vita, ma nuove nubi nere e minacciose si presentano al nostro orizzonte e questa volta la causa non è accidentale, ma causata da noi stessi.
La priorità di tutti deve essere la fine della guerra e l’inizio di una nuova ripresa che possa risollevare noi tutti”.
Degna è stata la conclusione della serata con il concerto di Lello Analfino e i Tinturia, preceduto dall’esibizione dei Brisca e dall’incursione di Riccardo Gaz.
Chicca finale con il duetto di Lello, prima col sindaco Silvio Cuffaro e infine con il giornalista e presentatore Silvio Schembri.
Lello ha voluto pubblicamente ringraziare l’amministrazione comunale, il presidente della biblioteca Giuseppe Ferro per aver avuto questa straordinaria intuizione di aver riportato i Tinturia a Raffadali, proprio nel giorno del nuovo inizio.